Uno dei tanti inconvenienti del mestiere, conseguenza dell’intercettazione da parte del sistema, è la cancellazione di un post, problemi di connessione durante le comunicazioni fino ad arrivare ad essere bannati per spam o assurdità di varia natura.
Un modo per difendersi e prevenire spiacevoli incidenti c’è, sembra paradossale ma consiste nello scrivere abbandonando le fredde e sterili catene della grammatica italiana.
Prima di proseguire voglio puntualizzare che gli scienziati hanno dimostrato che spesso l’anarchia grammaticale è sinonimo di un quoziente intellettivo sopra la media, e in questi casi le regole dello scrivere calzano strette e le si reinventa sul momento per esprimere cose o concetti altrimenti difficilmente esprimibili. Si tratterebbe insomma di estro creativo che non vuole sottomettersi alle regole, per questo c’è da dare poco peso alle critiche della gente stolta e cieca che non sapendo replicare alla nostra folta argomentazione ci attacca per la grammatica.
Vi starete senz’altro chiedento in che modo scrivere in maniera alternativa può risolvere il problema intercettazione, ma la spiegazione è molto semplice. I motori di ricerca (e con loro intendo anche quelli interni ai social network) vanno visti come robot, e in quanto tali sono programmati per agire e comprendere le cose in maniera schematica, non hanno immaginazione e non sono quindi in grado di interpretare in maniera creativa le trasgressioni grammaticali. Quando gli si presenta un testo scritto in maniera singolare in base all’ispirazione vanno in tilt, e se il tutto è complilato a dovere con la giusta dose di estro creativo si può anche ottenere la congestione momentanea dell’intelligenza artificiale.
Provate semplicemente a leggere i commenti e i post su Facebook pubblicati dai vostri amici che hanno aperto gli occhi alla verità, noterete che quelli scritti in perfetto italiano (senza abbreviazioni e licenze poetiche varie) sono nettamente in minoranza, e questo perché il social network tente di base a oscurarli.
Consigli
Se siete alle prime armi con la degrammatizzazione vi proponiamo un semplice test da fare a casa. Scrivete una frase, concentratevi sulla sensazione che provate e che volete trasmettere con essa e non alle catene grammaticali che vi impongono come fare e create.
Una volta scritta la frase, per sapere se è a prova di intelligenza artificiale copiatela e incollatela in Google Translate e traducetela in inglese. Se nel risultato della traduzione la maggior parte delle parole non verrà tradotta vorrà dire che avete svolto un ottimo lavoro e il vostro testo è incomprensibile ai motori di ricerca spia.
Se scrivete abitualmente da smartphone vi consigliamo vivamente di disattivare la correzione automatica dei testi, perchè non è altro che l’ennesimo strumento del sistema per obbligarci a scrivere come vuole lui, togliendoci ogni tipo di inventiva e fantasia, trasformandoci in automi insensibili e ciechi.