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Gesù era un pleiadiano, finalmente il papa lo ammette

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Gesù pleiadianoAmore e pace dolci fratelli umani, sono Peppe Pluton, discendente della stirpe di Davide e intercessore degli amici pleiadiani.
Oggi sono qui per parlarvi di un avvenimento epocale, l’inizio di una nuova era di calda luce celeste per tutta la razza umana caratterizzata dalla consapevolezza dell’amore galattico divino.
Finalmente, dopo più di 2000 anni dalla morte del fratello Gesù la chiesa ammette la sua natura cosmica e apre le sue porte all’amore interplanetario accettando anche gli alieni.
Eccovi il verbo papale che rimarrà impresso nella storia per sempre:

“Noi non siamo salvatori di nessuno, siamo trasmettitori di un “alieno” che ci salvò tutti e questo possiamo trasmetterlo soltanto se assumiamo nella nostra vita, nella nostra carne e nella nostra storia la vita di questo “alieno” che si chiama Gesù.”

Cari fratelli, questo è il segno divino celeste, ora che sono state gettale le raggianti basi quantiche ha inizio anche il mio ruolo in capitolo, quello di portare alla luce la vera essenza siderale del fratello Gesù.
Come tutti sapranno la Bibbia ci parla dell’Arcangelo Gabriele che annuncia alla Vergine Maria che partorirà il salvatore.
Parte degli eventi fu omessa dalla Bibbia perché inadatta alla comprensione umana, ciò che accadde realmente fu che Gabriele, uno dei 7 reggenti bianchi pleiadiani, fecondò Maria con il santo seme celeste. Questo seme fu frutto della selezione genetica tra i migliori maschi pleiadiani, geneticamente adattato per fecondare una donna umana.
Ci tengo a specificare che il tutto avvenne tramite il connettore pleiadiano usato anche per la comunicazione di dati, ed è incompatibile con la cavità vaginale femminile, dunque non vi fu nessun atto sessuale e nessuna violazione della verginità di Maria. I pleiadiani hanno un concetto diverso di sesso, per loro la fecondazione è una cosa distinta e separata dal piacere, ed ha come unica finalità la procreazione.
569282-bigthumbnailAnche la nascita di Gesù, come riportata nelle sacre scritture, omette dei dettagli chiave, come la cometa, che altro non era che una navetta pleaidiana con supporto medico che ha vegliato sul parto, irradiando Maria di particelle gamma per permetterle un parto sicuro.
Gesù era quindi un pleiadiano a tutti gli effetti, e nonostante fosse nato da una donna umana conserva tutte le caratteristiche genetiche e psicocosmiche della sua specie aliena.
Grazie ai suoi poteri psicocosmici riuscì a catturare la popolazione, diffondendo il verbo delle stelle, comunicatogli dall’alto dai suoi padri pleiadiani: la sua missione era diffondere l’amore celeste all’umanità.
Gesù rappresenta dunque la prima figura contattista storicamente documentata, e l’unica dalla duplice natura, ovvero contattista e alieno al tempo stesso. Egli era il vascello del sapere galattico pleiadiano, in grado di ricevere e comunicare il messaggio celeste nella sua interezza.
Nel vangelo apocrifo perduto di Gianmaria troviamo una dettagliata testimonianza di come il santissimo Gesù comunicasse i suoi messaggi celesti agli apostoli:

«Ed Egli ci accoglieva col suo vibrante calore nella tenda, noi umili discepoli, privati delle nostre vesti, ignudi dinanzi a Dio, immersi nella sua calda luce.»
«Il nostro maestro ci irradiava il suo santo verbo, il suo abbraccio alle spalle, come una lancia infuocata penetra le carni, il suo sapere entrava in noi tutti riempiendoci di gioia e di piacere.»

Ciò che Gianmaria ha tramandato fino a noi è ciò che accade a noi contattisti quando veniamo convocati dai fratelli pleiadiani per ricevere importanti messaggi, inviati direttamente alla nostra anima mediante un connettore speciale che pulsa di conoscenza.
In ultimo la morte di Gesù non avvenne sulla Terra, ma alle Pleiadi 237 anni dopo, perché sopravvisse alla crocifissione e grazie alle tecnologie aliene Egli “risorse” e dopo l’ultima cena con i suoi amati apostoli partì.

Sono ben cosciente che quanto da me affermato poc’anzi può risultare per molti assurdo o in taluni casi addirittura offensivo, ma si tratta del frutto delle mie umili esperienze e dei messaggi ricevuti da Ferid egli altri amici della confederazione galattica.

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Sull'autore
Noto contattista sardo, che fin dalla tenera età riceve visite interplanetarie, dalle quali apprende notizie segrete. Ha instaurato un rapporto di amore e di condivisione con i pleiadiani, i quali sovente lo riempiono di conoscenza e calore.
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